I dodici campionati svoltisi in quest'arco di tempo furono
caratterizzati dalla distruzione di tutto quello che di buono
era stato fatto dall'accoppiata Ascarelli - Garbutt.
Sia la pausa bellica che la ricostruzione sia sociale che calcistica
vissuta in quest'epoca, fanno considerare quest'arco di tempo
come uno dei più oscuri nella storia del Napoli. (In quindici
anni si avvicendarono 19 tra allenatori e responsabili tecnici). |
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Tra la fine degli anni quaranta e l'inizio degli anni cinquanta
fiorì una nuova tattica di gioco di origine britannica:
il cosiddetto "Sistema". Rispetto al "metodo"
(caratterizzato graficamente da uno schieramento in campo a forma
di doppia W) il secondo difensore centrale si affiancava
al centromediano metodista così i difensori rimanevano
soltanto tre: due sulle rispettive ali ed uno soltanto come difensore
centrale. I due centrocampisti della W d'attacco, insieme
ai due centromediani, formavano un "quadrilatero" a
centrocampo con funzioni difensive ed offensive. Una variante
rimasta famosa fu il "Vianema" cioè il
"sistema" praticato da Gipo Viani allenatore
della Salernitana, che privilegiava un'impostazione difensiva
(una sorta di "catenaccio" ante litteram). |
![]() Questo fu un campionato completamente allo sbando, concluso con 24 punti ed il 13° posto in classifica. Il Presidente Achille Lauro (nella foto), nel tentativo di arginare una "débâcle" inarrestabile dovuta ad una dilagante indisciplina, decise di usare il pugno di ferro: multò tutto e tutti! Ma i risultati non furono pari alle attese. |
La squadra fu rivoluzionata; arrivarono Nereo Rocco e Pretto e venne promosso portiere titolare Sentimenti
II. Lasciarono il Napoli Sallustro e Colombari.
I risultati migliorarono leggermente ma non in maniera esaltante: 10° posto con 28 punti. Lauro cambiò l'allenatore
nel corso del campionato sostituendo Mattea con l'inglese Eugen Payer (detto il Signore "piluscio"
per via di un cappello peloso sempre indossato). |
Ulteriore rivoluzione di Lauro: in partenza Buscaglia ed in arrivo Piccini e Granaglia. Capocannoniere
sarà Nereo Rocco con 6 gol. L'inizio fu comunque
devastante: alla penultima di andata il Napoli aveva 11 punti
su 14 partite ed era classificato al 15° posto. Il licenziamento
di Payer fu inevitabile. Ma, invece di nominare un nuovo
allenatore, Lauro tentò di responsabilizzare la squadra
nominando l'Ing. Amedeo D'Albora capo delegazione (fu soprannominato
"scartellato" perché portò fortuna), Paolo
Jodice preparatore atletico e poi divise la squadra in reparti: Castello per la difesa, Piccini per la mediana e Rocco per l'attacco. Il risultato fu sorprendente: negli
ultimi 17 incontri furono raccolti 20 punti raggiungendo un onorevole 7° posto in classifica. |
Baloncieri, vecchia gloria del Torino e della Nazionale,
era il nuovo allenatore, e rimase in panchina fino alla fine di
uno dei peggiori campionati disputati dal Napoli: penultimo in classifica a 24 punti, a pari punti con Liguria e Fiorentina; Napoli e Fiorentina si salvarono
dalla retrocessione per il miglior quoziente-reti. Otto giorni
dopo la fine del campionato l'Italia entrò in guerra. |
Nuovo tecnico Vojak (divenuto Vogliani per
ragioni autarchiche) ed al vertice societario il Commissario Del Pezzo al posto del dimissionario Lauro. Tra i calciatori
che lasciarono il Napoli ci furono Romagnoli, Rocco, Biagi, e poi Fenoglio e Braglia (questi ultimi
due morti prematuramente per avere contratto il tifo). Arrivarono
l'attaccante uruguayano Evaristo Barrera e l'italiano Busoni.
Il campionato finì con un dignitoso 7° posto in classifica con 30 punti. Ma purtroppo il peso della
guerra si farà sentire sempre di più. |
![]() Promozione mancata all'ultima giornata con la sconfitta casalinga ad opera del Modena. Il 3° posto finale con 41 punti non bastò. Nel corso del campionato l'allenatore Vojak (o Vogliani) abbandonò la squadra, ed il suo posto fu preso da Pippone Innocenti (nella foto). Questi non ebbe maggior successo del suo predecessore ed il Napoli rimase in "B" ancora 3 anni (di cui 2 dovuti alla pausa bellica). |
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Il 28.10.1945 il Napoli riprese l'attività
ufficiale allo stadio del Vomero con la denominazione di Associazione
Polisportiva Napoli. Per motivi di carattere economico legati
alle spese di trasferimento delle squadre, il campionato fu organizzato
in due gironi: Nord e Centro-sud. Per carenza di formazioni, furono
ammesse alla Serie A oltre al Napoli, il Pescara, il Palermo,
la Salernitana, il Siena e l'Anconitana. Allenatore fu chiamato
l'uruguayano Sansone mentre la dirigenza era composta dal
manager Scuotto, dal Presidente Pasqualino Russo,
e dai soci finanziatori Cuomo, Muscariello e Musollino.
Il girone del Centro-sud fu vinto dal Napoli (a pari punti con
il Bari) e nel girone finale, al quale accedevano le prime quattro
di ogni girone, il Napoli non demeritò; anzi, con il pareggio
casalingo per 1-1 con la Juventus, regalò lo scudetto
al Torino che terminò a 22 punti (contro i 21 della
Juve stessa). |
Quest'anno un nuovo presidente, Scuotto, ed una
nuova denominazione, Napoli Associazione Calcio srl. 8°
posto finale a 37 punti nel campionato di nuovo
a girone unico. Fu l'anno del miracolo Modena (3° in
classifica). Il Napoli si rinforzò con l'acquisto del centrocampista Pastore e con la punta Santamaria che, nella partita
casalinga con la Sampdoria, ottenne il non invidiabile
record di colpire per ben nove volte i pali della
squadra avversaria, prima di riuscire a segnare il sospirato gol
della vittoria. |
Campionato a 21 squadre per effetto della riammissione
della Triestina. Nel Napoli l'allenatore Sansone fu esonerato dopo le prime 5 partite, mentre il suo successore Vecchina si dimise dopo ulteriori 12 incontri. La squadra
fu così affidata ad Arnaldo Sentimenti. Anche a
livello societario le cose non andavano meglio: il Presidente Pasqualino Russo si dimise il 7.1.1948 e subentrò
il commissario Savarese. Questi durò una settimana
dopodiché subentrò Giuseppe Muscariello,
nominato Presidente il 29.2.1948.Vista la situazione di classifica
piuttosto compromessa, la dirigenza napoletana pensò bene
di far "avvicinare" il dirigente Ganelli ad alcuni
giocatori del Bologna. Il risultato fu la prima vittoria esterna
del Napoli. Ma le voci di sospetto si fecero sempre più
pressanti fino a far scoppiare lo scandalo. Innocenti fu
squalificato per 3 anni, Ganelli ed il Presidente Muscariello radiati (Muscariello dopo qualche tempo fu riabilitato), ed il
Napoli retrocesso all'ultimo posto che significò
la serie B nonostante i 34 punti conseguiti e le numerose
recriminazioni per alcuni punti "rubati" al Napoli. |
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